20 settembre 2011

Carlo Colombo, (ri)pronti alla protesta

 

Carlo Colombo, (ri)pronti alla protesta

Carlo Colombo, (ri)pronti alla protesta

Sembra che non possa esserci pace per i lavoratori della Carlo Colombo. Adistanza di più di un anno dalla clamorosa protesta che aveva portato otto di loro a rimanere per tre settimane sul tetto della fabbrica, poco o nulla si è risolto di quell’accordo strappato con i denti e con (tanto) sudore. Il percorso di ricollocazione infatti per la maggior parte di loro non ha ancora prodotto alcun risultato. Per sensibilizzare l’Amministrazione provinciale a prendersi le proprie responsabilità, mercoledì le tute blu hanno effettuato un presidio fuori dalla sede di via Grossi, mentre i delegati stavano partecipando ad un nuovo incontro con la speranza di ottenere qualche garanzia in più. E una è arrivata. “La Provincia ha accolto positivamente la nostra richiesta di prorogare per il 2012 la scadenza del percorso di ricollocamento in carico ad Afol e ad altri enti accreditati, che sarebbe dovuto terminare con la fine di quest’anno”, spiega Antonio Castagnoli della Fiom Cgil. Ma questo naturalmente non può essere sufficiente. Né può bastare il fatto che la cassa integrazione in deroga sia stata prorogata fino al 31 dicembre di quest’anno. “Riteniamo indispensabile che vengano concessi ulteriori ammortizzatori sociali per il 2012 - puntualizza Castagnoli - Nell’accordo del 2010 la Regione si era impegnata a versare il contributo di ammortizzatori sociali fino ad agosto 2011, termine entro il quale i lavoratori avrebbero dovuto avere il nuovo posto di lavoro, ma ciò non è avvenuto. La Provincia si è fatta carico di provvedere alla cassa in deroga fino al 31 dicembre di quest’anno, chiedendo all’azienda di proseguire con l’erogazione dell’integrazione alla cassa (700 euro), ma quest’ultima si è sempre dimostrata molto evasiva (tanto che quell’erogazione è terminata ad agosto, ndr)”. La Rsu ha sempre contestato i numeri sul ricollocamento diffusi dalla Provincia. “Quasi nessuno di noi lavora grazie ad Afol e agli enti accreditati - sostengono Federico Beretta e Marcelo Galati della Rsu Fiom - È per questo motivo che minacciamo nuove forme di protesta, non possiamo andare avanti così, quel documento che doveva garantirci la ricollocazione è stato disatteso”. I numeri li fa Castagnoli: “Sono 45 in cassa integrazione, solo 13 stanno lavorando, chi a tempo indeterminato e chi a tempo determinato (e ad alcuni di questi ultimi non verrà rinnovato il contratto per il 2012). Dieci vanno in pensione”. Il 21 settembre è previsto un ulteriore incontro con l’azienda, mentre la Provincia nel giro di un mese convocherà un tavolo istituzionale a cui dovrebbe partecipare anche Regione Lombardia.

Andrea Ian Galli

19/09/2011

Fonte : Esagono Web

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