2 dicembre 2010

Via Imbonati, protesta finita Scendono gli ultimi due immigrati Il 32enne marocchino cede per una colica renale, il compagno lo segue. De Corato: ora sia espulso

 
 

Il 32enne marocchino cede per una colica renale, il compagno lo segue. De Corato: ora sia espulso

L'intervento dei vigili del fuoco (Fotogramma)

L'intervento dei vigili del fuoco (Fotogramma)

MILANO - E' finita la protesta sulla ciminiera dell’ex «Carlo Erba» di via Imbonati a Milano: colpito da una colica renale e in condizioni di gravissima disidratazione, il 32enne marocchino Abdelrajat è sceso si giovedì pomeriggio dalla piattaforma su cui si trovava per protesta dal 5 novembre scorso. L'uomo è stato raggiunto da un medico inviato dalla polizia e un paramedico del 118, e all'inizio ha rifiutato le cure: al centro delle sue preoccupazioni, il timore di essere espulso una volta sceso, essendo irregolare sul territorio italiano. «La sua pratica è già stata chiusa - ha spiegato un rappresentante del Comitato Immigrati da sotto la torre - e lui ha paura di finire al Cie dopo essere stato portato all’ospedale». Sono poi intervenuti i vigili del fuoco con un'autoscala: spiegando che un medico aveva convinto lo straniero a farsi ricoverare. L'uomo è sceso tra gli applausi dei presenti. Appena sceso con l’autoscala dei vigili del fuoco, il 32enne è stato caricato su una barella e fatto salire in ambulanza che lo ha trasportato all’ospedale Niguarda. Con lui sulla torre era rimasto Marcelo Galati, l'italo argentino 40enne che ha guidato la protesta in queste settimane. Avendo la doppia cittadinanza, l'uomo non rischia di essere espulso: è quindi rimasto sulla torre più a lungo, per smantellare la tenda sotto la quale lui e i compagni si riparavano e trasportare a terra con una gru vestiti, materassi e effetti personali. Dopo 27 giorni passati all’addiaccio, coperti solo da un telone e al riparo nei sacchi a pelo, gli immigrati hanno concluso così la protesta contro «la sanatoria truffa del 2009» sull’alta torre di mattoni rossi della storica ditta farmaceutica.

Gli immigrati scendono dalla torre

Gli immigrati scendono dalla torre Gli immigrati scendono dalla torre Gli immigrati scendono dalla torre Gli immigrati scendono dalla torre Gli immigrati scendono dalla torre Gli immigrati scendono dalla torre Gli immigrati scendono dalla torre

UNO DOPO L'ALTRO - Da cinque che erano all'inizio, gli immigrati erano rimasti in due: dopo dieci giorni due manifestanti erano scesi dalla torre ed erano riusciti a far perdere le proprie tracce, e sabato scorso un 23enne egiziano era stato soccorso e trasportato in ospedale dopo un malore causato dal freddo. Il personale medico e le altre persone che hanno curato e dimesso il ragazzo hanno rischiato una denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

PAURA DELL'ESPULSIONE - Temono per il futuro di Abdelrajat i simpatizzanti, una cinquantina di persone, tra immigrati e militanti delle associazioni antirazziste, in presidio sotto la torre. Sembra infatti che nessuna istituzione abbia dato garanzie sul futuro in Italia del marocchino, che l’anno scorso aveva presentato domanda di emersione a Brescia. E proprio come a Brescia per il caso degli immigrati sulla gru, è facile prevedere che si apra adesso una nuova battaglia delle associazioni a tutela di chi si è reso responsabile della clamorosa protesta.

DE CORATO: ORA SIA ESPULSO - E appunto a favore dell'espulsione si esprime il vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato. «Finalmente è finito il tira e molla. Ed è finito il sequestro del quartiere dove mi auguro si sbaracchi presto tutto l’ambaradan lasciato sul posto. Ora vediamo se la Questura riuscirà a identificare ed espellere il manifestante clandestino sceso dalla torre insieme all’italo-argentino che in qualche modo dovrà rendere conto dell’operato». «Pensare che un quarto soggetto - aggiunge - possa di nuovo volatilizzarsi dopo l’ennesimo ricovero in ospedale per malori sarebbe un’amara barzelletta. Per più di un mese un quartiere è rimasto sotto scacco, costretto a subire cortei, girotondi, baccano fino a tarda notte. E non vorremmo che finisse tutto a tarallucci e vino. Un esito che qualche altro immigrato o, chissà, qualche studente potrebbe male interpretare». «Sono pronto a presentare in sede parlamentare - conclude De Corato - un’interrogazione al ministro dell’Interno per chiedere che vengano accertate le responsabilità».

La protesta sulla torre

La protesta sulla torre La protesta sulla torre La protesta sulla torre La protesta sulla torre La protesta sulla torre La protesta sulla torre La protesta sulla torre

 

Da: Corriere della Sera

Gli immigrati scendono dalla torre Uno dei due ha una colica renale

 

Il marocchino ha tentato di resistere nonostante una colica renale per paura dell'espulsione
Alla fine ha ceduto ed è disceso seguito da Marcelo, l'italo argentino leader dell'iniziativa

Ha provato a resistere uno dei due immigrati arrampicati in cima alla torre ex Carlo Erba di via Imbonati, dopo aver accusato l'acutizzarsi dei problemi ai reni che da alcuni giorni lo mettono in difficoltà. Il 32enne marocchino è sceso dalla torre dopo essere stato raggiunto da un medico inviato dalla polizia e da un paramedico del 118. Una volta a terra è stato immediatamente trasportato all'ospedale di Niguarda I medici, oltre ai dolori renali, hanno registrato una condizione di gravissima disidratazione che ha reso necessario il ricovero
Marcelo, l'italo argentino che ha guidato la protesta in queste settimane e che avendo la doppia cittadinanza non rischia di essere espulso è rimasto sulla torre più a lungo per smantellare la tenda sotto la quale lui e i compagni si riparavano. Al momento della sua discesa è stato accolto da un grande applauso della folla che si era radunata per festeggiarlo. La protesta era iniziata il 5 di novembre

Da: Repubblica

CONTATORE ACCESSI