6 aprile 2020

Coronavirus, un sabato di multe record. Per Pasqua check point sulle strade

Nonostante un numero inferiore di controlli, sono state ben 9.300 le persone denunciate. Il piano per evitare che la prossima settimana qualcuno cerchi di raggiungere le seconde case


I richiami a rimanere in casa nel weekend non sono bastati. Lo dice il numero delle persone denunciate sabato, giorno in cui le attività lavorative consentite erano in buona parte ferme e dunque la mobilità avrebbe dovuto essere ulteriormente ridotta.

E, invece, pur a fronte di un numero di controlli inferiore al giorno prima (30.000 in meno) le multe sono aumentate e hanno superato quota 9.300, il numero più alto dal 26 marzo, quando è entrato in vigore il nuovo sistema di sanzioni: nel dettaglio, 9284 sono state le persone sanzionate per essere state trovate fuori casa senza giustificazione, 54 quelle che hanno autocertificato il falso e 10 (questo per fortuna invece è un numero in diminuzione) quelle positive al virus che hanno violato la quarantena.

Fonte: Repubblica

Filmato amatoriale mostra una Flotta di UFO che si dirige verso la Luna


Un filmato molto breve registrato con una fotocamera la sera del 26 Marzo 2020, mostra una flotta di UFO che vola verso la Luna, esattamente verso il lato oscuro del satellite. Le immagini che ci sono pervenute grazie ad alcuni appassionati UFO, mostrano una flotta di decine di velivoli alieni a forma di disco e a forma di sigaro molto grandi che si dirigono verso i crateri lunari.


In questo periodo di Pandemia globale, vengono avvistate flotte di UFO che volano verso la spazio, mentre altre flotte di navi aliene si dirigono verso la Terra e la Luna, avvistate anche grazie alle telecamere della Stazione Spaziale Internazionale. Stiamo assistendo a prove tecniche di una Invasione Extraterrestre? Guardate il video!

Fonte: Segni dal cielo

4 aprile 2020

In Lombardia si potrà uscire di casa solo indossando la mascherina o comunque con una protezione su naso e bocca: è quanto prevede la nuova ordinanza del governatore Attilio Fontana che entrerà in vigore domani. Si inaspriscono, così, le misure di contenimento del contagio da coronavirus nella regione più colpita. La Regione ha deciso di promulgare una nuova ordinanza, alla scadenza della precedente. "L'ordinanza del presidente della Regione - spiega la nota - introduce l'obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe. Gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) hanno l'obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani". Il messaggio del presidente della Lombardia Attilio Fontana è chiaro: "La primavera è iniziata e le giornate sono belle, vorreste uscire, lo so, ma non si può. Non abbiamo ancora raggiunto alcun obiettivo, se vanifichiamo lo sforzo i numeri ricominceranno a peggiorare: non uscite di casa".

                                               La nuova ordinanza entra in vigore domani, domenica 5, fino al prossimo 13 aprile con le misure restrittive già stabilite per l'intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo. In particolare il documento regionale conferma la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali, dei mercati e tutte le attività non essenziali. Inoltre, sarà possibile acquistare articoli di cartoleria all'interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità, già aperti. Sarà anche possibile la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio. "Infine, ai sensi del decreto legge del 25 marzo scorso che vieta alla Regione di intervenire sulle attività produttive - conclude la Nota - è stato chiesto al Governo di confermare con un dpcm specifico, la chiusura dei cantieri edili e di permettere, invece, le attività legate alla filiera silvopastorale (come, ad esempio, il taglio della legna)".

Fonte: www.repubblica.it

Coronavirus, in Lombardia obbligo di proteggersi con mascherine e sciarpe quando si esce di casa

                                  La nuova ordinanza della Regione conferma tutte le misure restrittive, ma in più si potrà uscire di casa solo con naso e bocca protetti. Obbligo ai negozianti di fornire gel e guanti. Sono 345 i morti nelle ultime 24 ore, 1.598 positivi in più



In Lombardia si potrà uscire di casa solo indossando la mascherina o comunque con una protezione su naso e bocca: è quanto prevede la nuova ordinanza del governatore Attilio Fontana che entrerà in vigore domani. Si inaspriscono, così, le misure di contenimento del contagio da coronavirus nella regione più colpita. La Regione ha deciso di promulgare una nuova ordinanza, alla scadenza della precedente. "L'ordinanza del presidente della Regione - spiega la nota  - introduce l'obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe. Gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) hanno l'obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani". Il messaggio del presidente della Lombardia Attilio Fontana è chiaro: "La primavera è iniziata e le giornate sono belle, vorreste uscire, lo so, ma non si può. Non abbiamo ancora raggiunto alcun obiettivo, se vanifichiamo lo sforzo i numeri ricominceranno a peggiorare: non uscite di casa".

Fonte: Repubblica

3 aprile 2020

«Chiusi a casa il 1° maggio? Credo di sì» Per Borrelli «ci vorranno molte settimane»


Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1° maggio lo passeremo chiusi in casa? «Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane».
Lo ha sottolineato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, venerdì 3 aprile, a «Radio Anch’io» su Rai Radio 1 ribadendo la necessità di avere «comportamenti rigorosissimi». Il coronavirus, ha aggiunto, «cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze” per diverso tempo.
«Dobbiamo usare misure forti e precauzionali» ha aggiunto, anche perché non è esclusa la possibilità che vi possa essere un ritorno del virus, come dimostrano le nuove misure in Cina.«Io mi attengo ai fatti e ai dati che arrivano dalle Regioni: siamo in una situazione stazionaria, aumenta in modo contenuto il numero dei nuovi positivi, aumenta il numero dei guariti, diminuisce il numero dei ricoveri e il numero di pazienti nelle terapie intensive». Lo ha detto il sempre il capo della Protezione Civile. «Anche i nostri medici e infermieri possono tirare un po’ il fiato», ha aggiunto Borrelli.
«Mi auguro che presto saremo autosufficienti nella produzione delle mascherine, nel frattempo andiamo avanti con le importazioni. I test sierologici? Sono al lavoro l’Iss e il comitato scientifico e deve essere il governo a indicare qual è la direzione e i tempi», ha specificato Borrelli.
Il capo della Protezione Civile è tornato anche sulla circolare del Viminale che ha suscitato diverse polemiche sottolineando che non ha introdotto alcuna novità. «Il documento non sposta i termini, dobbiamo fare attenzione ed evitare di trovarci poi in una situazione che poi ci sfugge di mano. L’ora d’aria è una misura che non è ancora operativa, bisogna fare attenzione, rispettare le regole di prudenza e stare ancora in casa».
Il governo «ha garantito alle Regioni le risorse per i dispositivi di protezione individuale e per quelli necessari al superamento dell’emergenza». È la risposta di Borrelli a chi gli chiedeva dell’ennesimo scontro tra Governo e Regioni, in particolare con la Lombardia. «In ordinario la sanità è una competenza che spetta alle regioni e sarebbe stato un guaio se governo e protezione civile avessero preso ogni competenza - ha aggiunto Borrelli - ma nel momento in cui c’è stata l’emergenza è dovuto intervenire il governo».
E a chi gli chiedeva se fosse necessario alla fine dell’emergenza rivedere il titolo V della Costituzione per evitare in futuro gli stessi problemi e gli stessi balletti sulle responsabilità che si stanno verificando oggi, Borrelli ha risposto che «è evidente». Sulla sanità «ci vuole una regia unitaria forte condivisa e coesa, credo che ci sarà da ripensare al modello organizzativo ma io sono un tecnico e mi limito a rispondere alle disposizioni vigenti».

Le mascherine ancora più importanti Il contagio viaggia a più di un metro


L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) potrebbe rivedere le sue raccomandazioni sull’uso delle mascherine.

Potrebbe farlo alla luce dei risultati di un nuovo studio del prestigioso Mit (Massachusetts Institute of Technology), secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono «viaggiare» nell’aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi: lo ha sottolineato alla Bbc l’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Oms che valuterà se - per rallentare la diffusione del virus - è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine.
«L’Oms sta riaprendo la discussione esaminando le nuove prove per vedere se dovrebbe esserci un cambiamento nel modo in cui consiglia l’uso delle mascherine», ha aggiunto Heymann, ex direttore dell’Oms che nel 2003 coordinò la risposta dell’organizzazione alla Sars. A ttualmente l’Oms raccomanda una distanza minima di almeno un metro da una persona che tossisce o starnutisce e sottolinea che i malati o le persone che mostrano i sintomi della malattia dovrebbero indossare le mascherine.
Il nuovo studio indica che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono raggiungere rispettivamente fino a sei e otto metri di distanza. Tuttavia precisa che le microparticelle più piccole possono «viaggiare» nell’aria anche per distanze ben più lunghe. Se questi dati verranno confermati, ha commentato Heymann, «è possibile che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza» interpersonale.

Covid-19 e miocardite: quei video delle morti improvvise

Vi ricordate i video cinesi e iraniani dove la gente moriva o si accasciava per strada? Una nuova ricerca fa luce sull’argomento: il Covid-19 può provocare la miocardite.

Il Sars-CoV-2 potrebbe causare danni anche al cuore. È questa l’ipotesi contenuta in alcuni studi, che indagano il rapporto tra il Covid-19 e l’insorgere di problemi cardiaci. I cardiologi, infatti, stanno segnalando pazienti positivi al nuovo coronavirus, che presentano sintomi cardiaci e che non sempre hanno patologie cardiovascolari pregresse.

La ricerca del Jama Cardiology sul Covid-19

Una ricerca pubblicata su Jama Cardiology riferisce del caso di una donna di 53 anni, in buona salute e senza patologie cardiovascolari pregresse, che è stata ricoverata all’Asst Spedali civili di Brescia, a causa di un “grave affaticamento”. La paziente accusava tosse, un po’ di febbre e un dolore al torace. I risultati delle radiografie ai polmoni non hanno evidenziato particolari prolemi e l’elettrocardiogramma non mostrava segni che suggerissero un infarto. La donna non presentava i segni di una polmonite da coronavirus, ma nemmeno quelli di un infarto, ma nel sangue sono stati trovati alti i livelli della troponina, una proteina che indica un danno al muscolo cardiaco. La coronografia, però, ha escluso anche un possibile problema alle coronarie.
Dalla risonanza magnetica è emerso che la paziente soffriva di miocardite acuta, un’infiammazione del muscolo cardiaco, solitamente dettata da infezioni virali. Nel frattempo, il tampone per il Covid-19, cui era stata sottoposta, ha dato esito positivo. I danni cardiaci, quindi, potrebbero essere derivati proprio dal coronavirus. “Questo caso- concludono i ricercatori- evidenzia il coinvolgimento cardiaco come una complicanza associata a Covid-19, anche senza sintomi e segni di polmonite interstiziale”.
Enrico Ammirati, cardiologo del Niguarda, che ha partecipato allo studio, ha spiegato al Corriere della Sera: “La manifestazione clinica in questa paziente è stata diversa dal solito: non la tipica polmonite interstiziale ma una miocardite complicata da insufficienza cardiaca”. E racconta di casi di miocarditi innescate da altri tipi di coronavirus e di un ragazzo di 38 anni, trattato di recente, “anche lui con elettrocardiogramma anomalo”. Al ragazzo “è stata diagnosticata una miocardite associata al Covid-19, con una positività rilevata solo al terzo tampone. Potenzialmente un coronavirus può innescare una miocardite, al pari di un’influenza”.

Una ricerca cinese pregressa

Il caso di Brescia non è l’unico ad essere stato pubblicato. I primi studi sono stati pubblicati in questi giorni, mentre altre sono in fase di revisione. Ne è un esempio uno studio condotto a Wuhan su oltre 200 pazienti. Nel 10% dei casi viene riportato un danno cardiaco, legato al Covid-19. I virus, attaccando l’organismo, producono una risposta immunitaria forte, che può contribuire al danno polmonare ma, nei casi più gravi, il danno coinvolge diversi organi: reni, cuore e anche il sistema di coagulazione. Per questo, alcuni pazienti potrebbero sviluppare sintomi cardiaci, dopo infezioni ai polmoni: se i pomoni non funzionano adeguatamente, l’ossigeno non arriva correttamente a tutti gli organi, con possibile insorgenza di miocarditi. Nei casi rari, come quello della donna di Brescia, si registrano solamente problemi cardiaci, senza alcun danno respiratorio. Un recente studio condotto a Wuhan, in Cina, ha indagato i potenziali rapporti tra problemi cardiaci e coronavirus. Secondo la ricerca, molti pazienti ricoverati per Covid-19 hanno sofferto anche di danni al cuore, in alcuni casi senza avere patologie cardiache pregresse. Per loro, secondo i ricercatori, il rischio di morte era di 4 volte superiore rispetto ai pazienti senza complicanze cardiache.

Cosa causa il Covid-19

“La miocardite può probabilmente essere causata dal virus stesso o dalla risposta immunitaria e infiammatoria del corpo al virus- ha sottolineato un cardiologo della Harvard Medical School, secondo quanto riporta il Corriere- e i pazienti infetti che soffrono di miocardite non hanno necessariamente una carica virale più alta rispetto a chi non sviluppa questa problematica”. Secondo il cardiologo è anche possibile, nonostante sottolinei che si tratta di un’ipotesi, “che la miocardite derivi da un sistema immunitario fuori controllo quando si cerca di combattere il coronavirus con citochine, che possono infiammare e danneggiare sia cuore sia polmoni”. Si tratta di proteine che, legandosi alla membrana, comunicano alle cellule “un’istruzione specifica”, attivando il sistema immunitario. La risposta, però, potrebbe essere esagerata, causando danni cardiaci.
“In genere questo virus causa una malattia sistemica dove l’organo principalmente colpito è il polmone, ma non è il solo”, spiega uno degli autori dello studio italiano. E aggiunge: “Nei casi più gravi c’è un interessamento multi organo per cui andare a indagare fin da subito se c’è un innalzamento di questo marcatore, la troponina, può essere utile per capire se c’è interessamento cardiaco e non solo polmonare e intervenire di conseguenza”. Non ci sono ancora spiegazioni certe sulle motivazioni che portano al danno cardiaco e non polmonare, ma potrebbero essere determinati da caratteristiche personali e non virali.
Fonte: Nibiru2001

2 aprile 2020

Coronavirus: verso nuovi decreti, fondamentale l’isolamento.


Si va verso nuovi decreti ancora più stringenti sulla libertà personale. Interverrà l’esercito e si starà in questa situazione per lungo tempo. Il Coronavirus ha cambiato e cambierà il mondo.

Notizia di oggi sulla Stampa :

Lunghe code ai supermercati

Infatti nuove lunghe code hanno caratterizzato l’ingresso ai supermercati, a Milano, dopo le proposte di una stretta sulle libertà di movimento e anche sulla gestione delle rivendite alimentari. In fila tanta gente preoccupata, tornata con i trolley come non si vedeva dall’inizio del’emergenza. All’Esselunga di via Fuché, una delle più frequentate nel capoluogo lombardo, alle 7 del mattino la coda si articolava sui 4 lati del grande isolato, con tempi di ingresso superiori all’ora-ora e mezza. Al vicino Carrefour in piazza Diocleziano, un ’24 ore’, altra lunga coda e apertura contingentata negli orari, con ingresso di una sola persona per famiglia.

L'inverno è stato il più caldo di sempre in Europa: +3,4 gradi

ROMA - Un'altra conferma. L'inverno appena trascorso è stato il più caldo di sempre in Europa, con 3,4 gradi in più rispetto alla media del periodo di riferimento, il trentennio 1981-2010. Un valore ben superiore anche all'anomalia globale, di 0,8 gradi. Lo annuncia il Copernicus Climate Change Service (C3S), progetto nato su iniziativa dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della Commissione Ue, precisando che la temperatura media della stagione è stata quasi 1,4 gradi più alta rispetto al precedente inverno più caldo, il 2015/16.

Il mese più caldo, spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, è stato quello di febbraio, con un'anomalia termica di +3,9 gradi sopra la media. "Le temperature sono risultate sopra la media su quasi tutto il Vecchio Continente - aggiunge - a tratti sotto media solamente su Isole Britanniche, Francia atlantica e Penisola Iberica. Questo a causa di un vortice polare estremamente forte sul Polo Nord, che ha alimentato frequenti tempeste atlantiche sul Nord Europa, esponendo inoltre il comparto europeo centro-meridionale a venti spesso molto miti. Questi venti hanno invaso con frequenza anche zone solitamente esposte ai venti artici o siberiani, come Russia e Scandinavia, dove di fatto si sono evidenziate le anomalie termiche più pesanti".

Ferrara rileva che il vero inverno in Italia c'è stato solamente nelle ultime due settimana di marzo. "E l'inverno - prosegue il meteorologo - è invece stato totalmente assente per gran parte del suo trimestre di competenza, ovvero dicembre-gennaio-febbraio. L'inverno appena concluso è stato infatti il più caldo di sempre sull'Europa, da quando si effettuano le misurazioni secondo Copernicus, che elabora miliardi di dati provenienti dalle misurazioni satellitari ma anche di terra tramite navi, aerei e stazioni meteorologiche dislocate in tutto il mondo". ( Repubblica )

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